I 7 motivi di fallimento di una start-up
Start-up e Italia: un’accoppiata che conquista sempre più punti. A dirlo, il rapporto 2016 dell’European Digital Forum, che promuove l’Italia seconda, dopo l’Olanda, nel facilitare l’ambiente start-up. Come? Dando la possibilità di avviare una start-up gratis on line, ad esempio, o permettere con facilità di accedere al crowdfunding, o, ancora, sul piano burocratico ed economico, un credito d’imposta considerevole e una agevole procedura fallimentare. Fattori non da poco, se si considera che, nonostante in Italia ci siano ben 5.400 nuove imprese nella fase start-up, con circa 100 milioni di euro investiti da business angel e venture capitalist, il rischio di insuccesso è dietro l’angolo. I motivi di un possibile fallimento, ce li suggerisce, onde prevenire, la società di marketing Fractl, che studiando le start up americane ne ha stilato un elenco.
Vediamolo insieme:
- Insostenibilità del modello di business
- Esaurimento della liquidità economica
- Insufficiente domanda del mercato
- Mancanza di investitori
- Problemi tecnici o legati al prodotto
- Concorrenza
- Poca chiarezza degli obiettivi
Tenendo quindi conto che la percentuale media di successo di una start-up ruota intorno al 10%, è bene definire prioritariamente gli obiettivi e stilare piani d’azioni adeguati all’idea di successo che si vuole avere quando si parte per l’avventura di investire in un sogno chiamato start-up.
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