Il fisioterapista: professione garantita
Ancora una volta, in tutte le previsioni effettuate da Istituti di ricerca ed Enti del lavoro, le professioni sanitarie si confermano in vetta alle classifiche delle chance occupazionali. Non solo non subiscono crisi, quindi, ma soprattutto le professioni legate alla riabilitazione (fisioterapisti, logopedisti) aumenteranno la capacità di assunzione, divenendo molto appetibili anche nel privato(cliniche, case di riposo, studi professionali) dal momento che malati cronici richiedono un’assistenza sempre maggiore e regolare. Basti pensare che secondo i dati raccolti dalla Libera Università degli studi di Scienze Umane e tecnologiche (Ludes) di Lugano, nel 2012 in Italia si contavano oltre 50 mila professionisti abilitati e che, secondo le statistiche elaborate sempre dall’Università di Ledes, il tasso di occupazione ad un anno dalla laurea è del
100%.
La XVI Indagine sulla Condizione Occupazionale dei Laureati portata avanti dal Consorzio Interunivesitario Almalaurea, conferema che le professioni sanitarie garantiscono oltre l’80% di tasso di occupazione, in special modo i laureati in fisioterapia, che trovano lavoro entro un anno dalla laurea o al massimo entro tre anni.
Ma chi è nello specifico il Fisioterapista?
E’ un professionista della Sanità, laureato e abilitato alla professione, che svolge le sue funzioni sia in maniera autonoma, sia con la persona assistita, sia stretto contatto con il Medico e le altre professioni sanitarie. Nello specifico, valuta e tratta le disfunzioni (conseguenti a trauma, congenite, acquisite, dovute a malattie) motorie, neurologiche e psicomotorie attraverso interventi mirati alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle stesse.
E se ti stai chiedendo qual è la strada da percorrere per diventare fisioterapista
E’bene sapere che é necessaria innanzitutto la Laurea. Nel dettaglio, il percorso accademico per diventare fisioterapista si sviluppa in tre anni e prevede 180 CFU (ma il numero di esami previsto varia in funzione dei regolamenti dei Corsi di Laurea) da acquisire.
Il Corso di Laurea in Fisioterapia (che abilita alla professione sanitaria di Fisioterapista), Classe L/SNT2 è attivato ai sensi del D.M, 270/04 e successivi decreti attuativi, presso quasi tutte le Facoltà di Medicina e Chirurgia e, forma quei professionisti in ambito sanitario che, ai sensi dell’art. 2 della Legge 10 agosto 2000, n. 251, “svolgono con titolarità e autonomia professionale, nei confronti dei singoli individui e della collettività, attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e a procedure di valutazione funzionale, al fine di espletare le competenze previste dal relativo profilo professionale” .
Per accedere al corso di laurea, essendo a numero chiuso, è necessario superare un test d’ingresso che si svolge, per le università pubbliche, in un’unica data sull’intero territorio nazionale, per le università private, pochi giorni dopo la data prevista per le strutture pubbliche.
Nel 2015 la richiesta di ammissione è stata di ben 28.740 su 2169 posti messi a bando. Va da se’ l’importanza di seguire un corso di preparazione al test d’ingresso se veramente quella del fisioterapista é la professione che si vuole intraprendere.
Una volta superato il test e intrapreso il percorso, al termine del triennio, gli studenti devono sostenere una prova finale che ha valore di Esame di Stato abilitante all’esercizio della professione di fisioterapista.
Per diventare fisioterapista e accedere alla professione è sufficiente il percorso triennale, tuttavia ci sono anche dei Corsi di Laurea Magistrale (della classe delle Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie ) e Master di primo livello, oltre a corsi di Perfezionamento che il Fisioterapista deve necessariamente seguire nel corso della sua carriera. Molte le possibilità di specializzazione, che vanno dalla fisioterapia sportiva alla terapia occupazionale, dal servizio dei pazienti cardiopatici alla psicomotricità.
L’Albo e la mobilità UE
Al momento non esiste un Albo per i fisioterapisti, essendo, la professione, catalogata tra quelle sanitarie non mediche, tuttavia la situazione potrebbe cambiare successivamente all’entrata in vigore, da gennaio 2016,
della tessera professionale europea (direttiva europea 55/13) per i fisioterapisti (ma anche infermieri, farmacisti, guide alpine e agenti immobiliari), che riconosce le qualifiche europee e mira a facilitare la mobilità tra i stati membri dell’Unione. (Ad oggi, infermieri, ottici fisioterapisti ed ostetrici rientrano tra le prime 12 posizioni nella classifica di coloro che esercitano in via permanente o temporanea all’estero).
Il lavoro del fisioterapista, nello specifico
Non è certo una professione che si svolge con facilità. Bisogna possedere passione, capacità organizzative, lucidità, generosità nell’accostarsi agli altri. Oltre alle dote umane, tuttavia, sono richieste specifiche competenze individuate nel D.M. 741/94, secondo cui il Fisioterapista in riferimento alla diagnosi e alle prescrizioni del medico, nell’ambito delle proprie competenze:
elabora, anche in equipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all’individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile;
pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilita’ motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali;
propone l’adozione di protesi ed ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia;
verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.
Svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali;
Formazione complementare
Il fisioterapista, attraverso la formazione complementare, integra la formazione di base con indirizzi di specializzazione nel settore della psicomotricità e della terapia occupazionale:
(la specializzazione in psicomotricità consente al fisioterapista di svolgere anche l’assistenza riabilitativa sia psichica che fisica di soggetti in età evolutiva con deficit neurosensoriale o psichico e la specializzazione in terapia occupazionale consente al fisioterapista di operare anche nella traduzione funzionale della motricita’ residua, al fine dello sviluppo di compensi funzionali alla disabilita’, con particolare riguardo all’addestramento per conseguire l’autonomia nella vita quotidiana, di relazione (studio-lavoro-tempo libero), anche ai fini dell’utilizzo di vari tipi di ausili in dotazione alla persona o all’ambiente).
E gli sbocchi professionali?
Gli sbocchi professionali, fotografati anche dal D.M. 270/04 sono vari e numerosi: innanzitutto il fisioterapista può lavorare in regime di libera professione oppure come dipendente presso strutture pubbliche e provate (ospedali e Asl, residenze sanitarie assistenziali, oppure centri di riabilitazione, strutture per persone disabili o anziane, ambulatori di medicina specialistica e sportiva, strutture private accreditate o palestre).
I possibili guadagni
Per quel che riguarda i guadagni, lo stipendio varia anche in base all’esperienza: un professionista neo laureato può guadagnare 800-1000 euro mensili, un professionista con esperienza può arrivare a 1400 euro mensili.
Chi esercita la libera professione può, ovviamente, raggiungere guadagni maggiori lavorando in proprio o come consulente in regime di partita Iva.
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