Scarsi exit nell’Italia delle start-up
Start up effettive e start-up senza reali prospettive di mercato. Come siamo messi in Italia? Quali sono i dati reali, di questo fenomeno che fa parlare di sé sempre di più? A suggerircelo, un servizio de Il sole 24 ore che parla di ben 5.800 start-up e 41 incubatori certificati cui, però, fanno da contraltare i pochi investimenti e circa 10 exit, (in Europa se ne contano circa 600).
Numeri di exit piuttosto scarsi, quindi, soprattutto se si considerano, ancora, i dati di Tech.eu che parlano di 9 operazioni del mercato italiano tra le 594 “archiviate in Europa”, di cui 119 sono solo della Germania. Il problema di base, restano le fonti di reddito, motivo per cui gli incubatori, più che sviluppare start-up, si limitano a erogare servizi e consulenze. Il mercato italiano, già di per se non facile e, per l’innovazione risulta ancora troppo irrigidito. Troppo pochi gli investimenti e gli investitori (appena 74 milioni di euro finanziati da venture capital nel 2015, cui fanno da contraltare i 2,4 miliardi di euro di Berlino e i 2 miliardi di Londra), troppo elevata l’età media, poca competizione nelle formule.
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